Rozzano Under 14, a tu per tu con Alessandro Botturi: «Voglio un rapporto tranquillo e disteso con la mia squadra»

Botturi rozzano u14
Alessandro Botturi, allenatore del Rozzano Calcio Under 14, nonostante la giovane età ha le idee molto chiare su cosa vuole da se stesso e dalla sua squadra. Nel corso dell’intervista sono scaturiti numerosi spunti riguardanti la quarantena e la sua squadra. Quale percorso le ha permesso di arrivare sull’attuale panchina? «Ho iniziato a giocare a calcio a Rozzano, fino all’under 16. Successivamente ho giocato a Legnano, militando nell’under 17 nazionale, nella Beretti e nella vecchia C2. Ho giocato in Eccellenza sia per il Base 96 sia per il Trezzano. Le ultime mie esperienza da calciatore sono state il Rozzano e il Trezzano. Da allenatore ho iniziato all’ombra della torre facendo il secondo a mister Flavio Fiori. Dopo aver conseguito il patentino UEFA B, la società ha deciso di affidarmi, quest’anno, la panchina degli Under 14». Come sta vivendo la quarantena? «A livello lavorativo, fortunatamente, non è cambiato molto, riesco a portare avanti tutte le mie mansioni con lo smart working. Facendo gestione del personale sto lavorando forse di più. Da allenatore sto seguendo molti corsi di aggiornamento, sia interni sia esterni alla società. Speriamo di tornare a giocare il prima possibile, anche se le notizie non sono molto confortanti». Come stava andando la stagione? «L’inizio non è stato semplice. Questa squadra fino all’anno scorso era divisa in due, questo fattore sommato a tutti i cambiamenti a livello di campo che comporta la salita nell’agonistica ci hanno creato alcune difficoltà. Nel corso dell’anno ci siamo ripresi, grazie alla grande voglia di crescita da parte dei ragazzi e all’esperienza che ho provato a trasmettergli. Stava andando così bene che siamo arrivati a giocarci la qualificazione ai regionali, nel girone invernale, nello scontro diretto con l’Accademia Sandonatese, ma loro hanno meritato e abbiamo perso. Nonostante non fosse l’obiettivo di inizio stagione c’è stato un po’ di rammarico. Nel primaverile eravamo a punteggio pieno, la settimana successiva allo stop avremmo avuto lo scontro diretto contro lo Schuster, ma eravamo pronti per poterlo vincere». Ci presenti la sua squadra sul piano tattico «Nonostante non sia il mio modulo preferito ad inizio anno ho scelto di giocare con il trequartista, ovviamente a causa delle caratteristiche dei miei giocatori. Unendo questo fattore al mio credo fondamentale, quello della difesa a quattro, il modulo è diventato il 4-3-1-2. Con il passare del tempo mi sono reso conto che soffrivamo nel creare ampiezza e siamo passati al 4-4-2, nelle ultime partite stava rendendo molto.» Qual è il suo rapporto con il gruppo? «La prima cosa che ho fatto è stata quella di fissare un regolamento di spogliatoio. L’ho trovato necessario per fargli capire fin da subito che fossero cambiate molte cose rispetto all’anno scorso. I ragazzi, per mia fortuna, sono riusciti subito a capire le regole e a rispettarle a pieno. Io sono una persona umile e che ama divertirsi, non voglio dei sottoposti solo perché sono più grande, voglio un rapporto tranquillo e disteso con la mia squadra. Durante quest’anno siamo riusciti a creare un bel gruppo con tutte le sue componenti: mister, squadra, dirigenti e genitori». Come vi tenete in contatto in quarantena? Ha lasciato degli allenamenti personalizzati? «Abbiamo un gruppo whatsapp dove ci sentiamo con buona frequenza. Avevo fornito degli esercizi da svolgere all’aperto, ma una volta che tutto è stato fermato, li abbiamo ridimensionati per le mura domestica. Ora che la situazione sembra nuovamente cambiata, abbiamo dato un programma blando perché siamo ancora a maggio e manca molto all’inizio della preparazione». Come si sta comportando la sua società? «La società si sta mostrando molto presente. Hanno già dato le conferme agli allenatori e progettato la stagione prossima. Mi è stato comunicato che continuerò a guidare questo gruppo anche l’anno prossimo, si deve solo aspettare per scoprire se nei regionali o nei provinciali». Quale importanza darebbe ai risultati acquisiti in questa stagione, in virtù della sospensione? «Non è una domanda facile. Il mio parere è che si dovrebbe riuscire a riconoscere, nonostante sia impossibile mettere d’accordo tutti, i meriti acquisiti. Penso che se le situazioni ben definite, sia per le promozioni sia per le retrocessioni, dovrebbero essere riconosciute».  Rozzano Under 14